Io Compro Toscano!
  • Home
  • Chi siamo
  • Missione
  • 10 buoni motivi
  • Contattaci
  • Facebook
  • Storie

L’Opificio dei Talenti. Donne, tessuti, nodi, metalli, legno e mani nella luce di Campiglia

Dettagli
Scritto da Eros Tetti
Categoria: Storie dei nostri produttori
Pubblicato: 08 Luglio 2025
Visite: 118

C’è una strada, a Campiglia Marittima, che conosce il passo lento del vento e il profumo del ferro battuto quando arroventa al sole. Si chiama Via Bruno Buozzi, e al civico 5/a ha preso vita, come una fioritura improvvisa, l’Opificio dei Talenti APS: non un semplice spazio espositivo, ma un approdo, una vecchia ferramenta, una soglia sospesa tra passato e futuro. Qui, tra mura antiche intrise di sale e pietra viva, un gruppo di donne ha scelto di compiere un gesto che oggi appare quasi rivoluzionario: unirsi.

Si chiamano Opificio dei Talenti APS, e sono artigiane. Non per hobby, ma per destino. Si sono riconosciute nella voglia di costruire, con le mani e con la testa, un modo nuovo di restare fedeli a sé stesse e alla terra che le ha generate. Hanno messo insieme stoffe, corde, metalli, legni, visioni, e li hanno trasformati in storie da indossare, da abitare, da portare con sé. Il loro negozio temporaneo – che sembra tutt’altro che provvisorio, tanto è pieno di vita – è nato per mostrare e vendere i loro prodotti, sì, ma anche per difendere qualcosa di molto più prezioso: l’identità.

In questo borgo incastonato tra colline e mare, dove l’estate fa risuonare le cicale come tamburi rituali, le artigiane dell’Opificio hanno creato un luogo che è insieme laboratorio e rifugio, teatro e bottega. Le loro mani non lavorano solo materiali, ma memoria. Ogni nodo, ogni cucitura, ogni pennellata è un gesto antico che ritorna, e ogni oggetto è un pezzo di Toscana che prende forma e si fa dono.

Artigiane a Campiglia Marittima


Sara – La stilista maga del sartoriale

Dentro l’Opificio, c’è un angolo dove le stoffe sembrano sussurrare. È il regno di Sara Rabà, stilista per scelta, maga del sartoriale per vocazione. Il suo banco è un atlante di trame: cotoni che odorano di casa, lini che sanno di viaggi lontani, velluti che parlano di storie dimenticate. I suoi abiti non hanno età, né taglia: sono mappe emotive che si indossano come una seconda pelle. Ogni capo è un amuleto contro l’omologazione, una dichiarazione di libertà. Perché Sara non cuce solo vestiti, cuce percorsi. E lo fa con quella grazia audace di chi sa che la vera rivoluzione è vivere su misura.

Noemi – La donna che parla coi nodi

Noemi, durante i giorni sospesi della pandemia, ha intrecciato corde per non perdere il filo. In un mondo che si sfilacciava, lei tesseva. Macramè, arazzi, paralumi: le sue mani dialogano con la gravità e la luce. Le sue creazioni sono ragnatele gentili dove la casa respira, si illumina, si raccoglie. Ogni nodo è un atto d’amore per la lentezza, per il silenzio pieno, per la bellezza che nasce solo quando si ha tempo da dedicare. In un tempo di plastica e fretta, Noemi lavora la juta come se fosse oro, e regala agli spazi l’anima che avevano dimenticato.

Roberta – La busy bee che incide il cielo

Beba Bee si chiama, e c’è tutto un mondo dietro questo nome. C’è la mamma che la chiamava “Beba” con la voce del cuore, e c’è l’ape operosa che lei è diventata, trasformando metallo in poesia. Durante il lockdown, ha inciso la rabbia e il coraggio su bracciali d’alluminio, facendo del “MAVAFFANCULO” un grido di rottura. Ma poi sono venuti gli anelli, le frasi su richiesta, le mappe astrali. Roberta dipinge il cielo di ognuno su tela, con la delicatezza di chi sa che ogni vita è un viaggio cosmico. I suoi oggetti non si indossano: si portano come talismani.

Cristina – Colei che tornò per ritrovarsi

Cristina è nata tra queste colline, ma ha sentito il bisogno di partire, come fanno i cuori inquieti. Ha vissuto altrove, ha viaggiato molto. Ma a un certo punto, come il vento che cambia direzione, è tornata. E qui, tra pietre calde e profumo di erbe selvatiche, ha ritrovato le mani della madre dentro le sue: uncinetto, ferri, ago. Ha scelto le borse, quelle che accompagnano ogni passo, ogni fuga, ogni ritorno. Incontrare Sara è stato un segno, entrare nell’Opificio dei Talenti un destino. Ora Cristina ricuce il legame con la terra che aveva lasciato, un punto alla volta.

Elena – L’alchimista dei mobili dimenticati

Elena è Unalome, come il simbolo del cammino tortuoso verso la consapevolezza. Il suo laboratorio profuma di cera e di sogni rinnovati. Ogni mobile che le arriva è una creatura in attesa di rinascere. Lei lo ascolta, lo accarezza, lo trasforma. Restyling, tappezzeria, intuizione: Elena lavora il cambiamento come fosse creta, e ogni pezzo che esce dalle sue mani ha una nuova identità. È come se ridisegnasse gli interni delle case per far spazio alle persone che stanno diventando. Ogni sedia restaurata è una nuova postura nella vita. Ogni tessuto cambiato è una stagione che ritorna.

E poi c’è il paesaggio…

Fuori, Campiglia respira. Le colline si piegano morbide sotto il sole, il vento sa di ferro e lavanda. I vicoli sono vene vive di un borgo che non si arrende. L’Opificio dei Talenti non è solo un esperimento commerciale: è una risposta. Alla solitudine, alla globalizzazione spietata, alla perdita di senso. È la dimostrazione che c’è un futuro che affonda le radici nel fare bene, nel fare insieme.

Chi entra in quello spazio espositivo di Via Bruno Buozzi 5/a, sente il cuore battere più lento, come quando si cammina nel bosco o si ascolta una vecchia canzone. E quando esce, porta con sé un oggetto – una borsa, un bracciale, un paralume – che ha dentro il mare, la collina, e cinque donne che non hanno avuto paura di credere nella bellezza condivisa.

📍 Dove trovarci

L’Opificio dei Talenti APS vi aspetta nel cuore di Campiglia Marittima, tra pietre antiche e profumo di lavanda, in
Via Bruno Buozzi 5/a – Campiglia Marittima (LI)
📞 Telefono: 328 141 8843
📧 Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
📷 Instagram: @opificiodeitalenti_aps

Nel cuore di Pistoia, una bottega magica sta per spegnersi: salviamola insieme

Dettagli
Scritto da Eros Tetti
Categoria: Storie dei nostri produttori
Pubblicato: 14 Maggio 2025
Visite: 612

 

La via è stretta e profuma di città antica. Via della Madonna si infila nel cuore  di Pistoia come un sentiero segreto, protetto dalla mole severa e materna della chiesa della Madonna dell' Umiltà. Le campane là sopra suonano ancora come una volta, senza fretta, come a voler ricordare che il tempo, in certi luoghi, ha un altro passo. È qui che si apre la piccola porta di Arcadia, un rifugio per chi ha ancora bisogno di sogni stampati su carta e gesti che nascono dalle mani.

Mafalda Bonacorsi ha 37 anni, ma nelle sue dita c’è la sapienza di molte generazioni. Le dita sanno disegnare, ricamare, intessere storie con il filo di cotone e con quello delle parole. Le sue mani conoscono il ritmo segreto dell’uncinetto, la pazienza delle resine che si solidificano piano piano nella forma di un ciondolo, la delicatezza di un segnalibro dipinto a mano come un’illustrazione medievale. E poi ci sono i ritratti, gli occhi delle persone che tornano a fissarti da un foglio bianco. In quel gesto c’è un mondo lento, profondo, dove il fare ha un senso che nessuna fretta può corrompere.

Arcadia non è una cartolibreria come le altre. È una camera delle meraviglie. Un crocevia tra la fiaba e la realtà. Tra una penna e un quaderno, puoi trovare un drago disegnato a matita, un anello che pare uscito da una saga fantasy, o un libro per bambini che ti guarda dagli scaffali come se ti conoscesse da sempre.

Ogni tanto entrano bambini con lo zaino ancora sulle spalle, e Mafalda li guida con un sorriso tra pagine che sanno di boschi incantati e lune lontane. Ogni tanto entra un anziano e cerca la carta giusta per scrivere una lettera, come si faceva un tempo. Ogni tanto entra il silenzio, quello che solo le botteghe vere sanno custodire, e Mafalda lavora. Ricama, disegna, incolla, cuce. Trasforma.

Ma fuori, intanto, il mondo corre. Corre troppo. Scorre su schermi, clicca su vetrine digitali, dimentica le mani, il volto, la voce di chi sta dietro un banco vero. Gli acquisti online si portano via pezzi di bottega come l’acqua fa coi sassi del greto. E Mafalda oggi chiede aiuto, lo fa con dignità e amore. Vuole salvare la sua Arcadia. Ha lanciato un crowdfunding, perché non basta resistere: bisogna rinascere ogni giorno, come fanno i semi sotto la terra dopo l’inverno.

In molti non sanno che, oltre ai libri — anche quelli rari, che si possono ordinare tramite lei — Mafalda crea oggetti unici, che raccontano il territorio e la persona che li riceve. In molti non sanno che comprare qui è un atto d’amore, non solo un acquisto. È un modo per restituire linfa alla città, che non vive solo di eventi ma di presenza quotidiana, di relazioni. È un modo per dire: io ci sono.

Pistoia, con la sua bellezza discreta, paga lo scotto di non essere la capitale del turismo. Eppure è qui che il cuore della Toscana pulsa davvero: nei vicoli, nei volti, nei negozi che resistono, nei mestieri che non hanno mai smesso di sognare. Arcadia è uno di questi battiti. Se chiude, chiude una luce. Se resiste, vinciamo tutti.

Allora andate. Andate a vedere. Passate quella porta. Sentite l’odore della carta, guardate le mani di Mafalda muoversi lente tra un ago e un colore. Comprate un libro, un segnalibro, un piccolo oggetto. Portate a casa un pezzo di mondo che ancora crede nel tempo ben speso, nella gentilezza fatta a mano, nella bellezza che non si produce in serie.

Perché il futuro, se ha un volto, è quello di chi non smette di creare. Anche quando nessuno guarda. Anche quando tutto sembra più facile altrove. Anche quando, da una piccola bottega di Pistoia, si continua a tessere silenziosamente la trama dell’incanto.

Io Compro Toscano sostiene Mafalda Bonacorsi e la sua Arcadia. Lo facciamo con questo racconto e vi invitiamo a farlo con un gesto concreto. Andate a trovarla. Ordinate un libro. Donate al crowdfunding. Fate vostra una creazione. Perché la Toscana non è fatta di loghi, ma di mani che resistono.

Contatti e Approfondimenti

Vuoi conoscere meglio la Cartolibreria Arcadia, acquistare i suoi prodotti artigianali o ordinare un libro?

📍 Indirizzo:
Via della Madonna
A due passi dalla chiesa della Madonna dell' Umiltà
Pistoia (PT)

📞 Telefono:
+39 0573 32 257 

📬 Email:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

🌐 Campagna crowdfunding:
https://www.gofundme.com/f/la-libreria-arcadia-ha-bisogno-del-vostro-sostegno

Sosteniamo Terrecotte Cestenoli! Nel cuore di un Mugello ferito, la terracotta resiste

Dettagli
Scritto da Eros Tetti
Categoria: Storie dei nostri produttori
Pubblicato: 17 Aprile 2025
Visite: 1728

C’è un luogo, tra le pieghe verdi del Mugello, dove la terra prende forma con lentezza e dignità. Un luogo che profuma di legna bruciata, mani callose e gesti antichi. Si chiama Terrecotte Cestenoli, ed è molto più di un’azienda: è una bottega del tempo, una fucina di bellezza e memoria, scavata nella località di Casenuove Taiuti, a dieci minuti dall’uscita autostradale di Barberino del Mugello.

Qui, da oltre 45 anni, la terra viene domata con fuoco e pazienza. Vasi, orci, pigne, colonne, leoni da giardino: tutto parla un linguaggio che resiste all’oblio dell’industria. Ma nei giorni scorsi l’acqua è arrivata senza bussare. Ha travolto tutto. L’alluvione ha sfondato i cancelli, trascinato via pezzi, imbrattato il cuore stesso del laboratorio.

Alluvione nel Mugello - Terrecotte Cestenoli

Eppure, la storia di Cestenoli non si ferma al fango. Gli artigiani sono tornati, uno a uno, a rimettere in piedi le cose, a ripulire, a riscaldare il forno. Non chiedono carità. Offrono uno sconto: il 30% su ogni vaso in terracotta se ritirate in sede. Alcuni portano addosso la memoria della piena – un velo di polvere, una macchia sul fondo – ma è come una cicatrice su un volto amato: non toglie bellezza, la aggiunge.

È per questo che noi di Io Compro Toscano vi invitiamo ad andarli a trovare. Non solo per comprare, ma per vedere con i vostri occhi cos’è la forza di una comunità che non si arrende. Portate a casa una pigna leggermente fangosa, un vaso con il segno del tempo. Sarà come portare a casa un frammento della Toscana che resiste, che non si lascia travolgere, che rifà il fuoco e riprende a plasmare.

Perché sostenere Terrecotte Cestenoli è un atto di amore verso la nostra terra. Verso chi la lavora. Verso chi, nel silenzio del Mugello, tiene viva la scintilla fragile e testarda dell’artigianato.

Foto Gallery

Contatti e Approfondimenti

Vuoi conoscere meglio Terrecotte Cestenoli, acquistare i suoi prodotti o visitare l’azienda?

📍 Indirizzo:
Loc. Casenuove Taiuti 45
50038 Scarperia e San Piero (FI)
(10 minuti dall’uscita autostradale di Barberino del Mugello)

📞 Telefono:
+39 346 157 3820

🔗 Sito web: Cestenoli, Terrecotte Artigianali Firenze

 
 
Arredamento per animali domestici artigianato toscano

Zara Design: La bottega che costruisce sogni a quattro zampe - arredamento per animali domestici

Dettagli
Scritto da Eros Tetti
Categoria: Storie dei nostri produttori
Pubblicato: 10 Aprile 2025
Visite: 1000

Storia di un’impresa artigiana nata dall’amore per gli animali e per il legno

Ci sono voci che si fanno strada senza clamore.
Non gridano, non spingono, ma restano impresse.
E ci sono mani — ruvide, precise — che costruiscono mondi dove prima c’era solo spazio vuoto.
A Prato, nel cuore operoso della Toscana, una di queste storie prende forma e profuma di legno vero, di resina, di rosmarino e vernice naturale.

È la storia di Zara Design, e di una donna che ha saputo unire affetto e mestiere, intuizione e coraggio. Una donna che ha lasciato una solida impresa edile di famiglia per creare con le sue mani camere su misura per cani e gatti, oggetti che non si limitano a dare confort ai nostri pelosetti, ma sono veri e propri elementi di arredo.

Tutto comincia per amore. 
Zara è il nome di un terranova dal pelo scuro e dallo sguardo buono, colei che ha ispirato il nome dell'azienda. Era difficile trovarle una cuccia all’altezza: troppo piccole, troppo fredde, troppo anonime. Così lei — l’artigiana, la padrona, la visionaria — ha deciso di costruirne una da sola. E come spesso accade, quando qualcosa nasce da un bisogno vero, prende radici profonde e trova spazio nel mondo.

Da lì è iniziata un’avventura che dura da sei anni e che oggi ha un nome, un laboratorio, una vetrina su strada, aperta lo scorso agosto in Piazza Mercatale a Prato. Mentre troppi chiudevano, lei ha aperto. In controtendenza. In piena estate. Piena di fiducia.

Un fondo che diventa bottega e laboratorio
Quel fondo, all’inizio, era polvere e pareti spoglie. Ma dove altri vedevano problemi, lei ha visto possibilità. Ha tolto ciò che era superfluo, lasciato entrare la luce, diviso lo spazio: una parte showroom, con vetrina su strada, per chi si ferma e vuole toccare con mano. Una parte laboratorio, dove il legno prende vita, si lavora a mano, si trasforma in cucce, lettini, arredi pensati per accogliere.
Ogni pezzo è unico, realizzato su misura, sciabbato in stile retrò oppure si può scegliere tra 14 colori monocromo, ognuno scelto per adattarsi alla casa e al gusto del cliente.

Non si tratta solo di cucce: volendo sono camere complete per cani e gatti, con dettagli curati, modelli ispirati, e una sensibilità che si coglie in ogni giunzione, in ogni vite nascosta. C’è un equilibrio tra il gusto retrò e la funzionalità moderna. Il bello, qui, serve. Io inizialmente perplesso mi trovo rapito tra la bellezza di questi oggetti che fanno capire chiaramente quanto oggi gli animali siano parte della famiglia, nel nostro cuore.

Arredamento per animali domestici Prato

Design che viaggia e parla
Oggi, da Prato, i suoi prodotti viaggiano in tutta Europa. Francia, Germania, Olanda ed ovviamente anche in Toscana. La bottega si è aperta al mondo grazie ai social: basta uno sguardo al catalogo online per innamorarsi. I clienti scelgono modello, misura, colore e personalizzazioni varie. Patrizia, che conosce bene il mondo della casa, sa aiutarvi a calare perfettamente il prodotto in base al vostro arredamento, per diventare parte integrante di un ambiente che rispetta l’animale e lo valorizza.

"Mi sento un’artista, e finalmente compresa", racconta con un orgoglioso sorriso. E quel sorriso racconta più di tante parole. Perché chi lavora con le mani, con la testa e con il cuore, prima o poi viene riconosciuto. E personalmente sono sempre felice di vedere aziende realizzate, che innovano e che trovano risposte positive da un mercato sempre più complesso. Sono felice di dar visibilità e spazio a chi torna al territorio.

Legno, passione e cura
Nel laboratorio si respira un’aria particolare. L’odore della resina, il suono della carta vetrata, la luce calda delle lampade da banco. La porta è sempre aperta, la musica in sottofondo e talvolta, se siete fortunati, potete trovare Zara. I passanti si fermano, osservano, chiedono. Alcuni entrano per curiosità e tornano per acquistare. Chi compra da Zara Design non acquista un prodotto standard, ma un pezzo di artigianato vivo. Un oggetto che nasce da un amore profondo per gli animal.  Shiva, il gatto di casa: dispettoso, elegante, sempre pronto a testare i prototipi con l’aria di chi detta legge.

Un’impresa che parla di futuro
Non è solo questione di bellezza. Patrizia ha dato vita ad un’impresa che ha un’anima. Che lavora per il benessere animale. Che collabora con associazioni, realizza progetti per rifugi, immagina ambienti pensati per accogliere anche chi non ha voce.

E il sogno continua. Patrizia è un vulcano e chissà forse, un giorno, ci sarà un’espansione. Non risponde direttamente alla mia domanda ma mi fa capire che se sarà non dovrà perdere la forza il tocco artigianale, non dovrà rinunciare al legno massello vero, alla lentezza buona del lavoro fatto bene.

Comprare toscano è scegliere storie che durano
Chi esce dal laboratorio di Prato porta con sé qualcosa che va oltre il prodotto, qui c'è la nostra cultura che si reinventa per rispondere ai tempi moderni. Porta a casa una parte di Toscana: la sua dedizione, il suo sapere manuale, la sua eleganza silenziosa.
E in un mondo che corre, che produce in serie e dimentica, questa storia insegna il valore del rallentare, dell’ascoltare, del costruire con amore.

La prossima volta che passate da Prato, fate un salto in Piazza Mercatale. Fermatevi davanti a quella vetrina luminosa. Entrate. Ascoltate. Guardate. Toccate. Anche se non avete un amico a quattro zampe merita comunque.
Perché il bello, quando nasce da un’idea d’amore, lascia il segno.

Foto Gallery

Contatti e approfondimenti

Vuoi conoscere meglio Zara Design, acquistare i suoi prodotti o visitare l’azienda?

📍 Profilo Facebook: https://www.facebook.com/share/1DRC3nbJzq/
📞 Telefono: +39 346 157 3820

Mario Forciniti, il poeta dell’intreccio: dove il tempo diventa artigianato di qualità

Dettagli
Scritto da Eros Tetti
Categoria: Storie dei nostri produttori
Pubblicato: 09 Aprile 2025
Visite: 1224

La storia che voglio raccontarvi oggi comincia in un silenzio pieno. Un silenzio di mani che lavorano, di gesti antichi, di fibre che si incrociano come strade di un villaggio dimenticato. È la storia di Mario Forciniti, un uomo che ha intrecciato il proprio destino con la bellezza nascosta di un mestiere millenario. Ma per raccontarla, bisogna cominciare da lontano.

Calabrese d’origine, figlio dell’Italia dura e rocciosa, Mario nasce però tra le geometrie rigorose della Germania, dove cresce sotto cieli dritti e ritmi precisi. La vita lì è programmata, efficiente, pulita. Ma anche distante. Così, un giorno, alla soglia del nuovo secolo, Mario sente il richiamo di qualcosa di diverso. Più umano. Più vicino alla pelle. Lascia tutto e arriva in Toscana — terra di colline incerte, di nebbie mattutine, di artigiani e ulivi. Terra dove si può sbagliare, respirare, vivere.

Lo incontrai a Marcialla, borgo quieto che respira tra le pieghe del Chianti, in un laboratorio che pare una bottega del Rinascimento. Aveva le mani leste e agili e lo sguardo pieno di una luce che riconosci solo in chi ha finalmente trovato il proprio posto nel mondo.

La svolta, mi racconta, avviene otto anni fa. Sta lavorando in albergo, una stagione come tante, quando un’amica del suo compagno — un’intrecciatrice che lavora per conto terzi — lo chiama per una commessa urgente. Gli serve aiuto, e Mario accetta. Si siede, prende in mano quel materiale vivo, duttile, dal profumo di tradizione. E succede l’inatteso. Le sue dita si muovono come se avessero sempre saputo farlo. Come se quel sapere antico fosse rimasto silenziosamente nascosto dentro di lui, in attesa di riemergere. Un sapere che non viene insegnato, ma riconosciuto.

Da quel momento non si ferma più. Nasce così Forciniti Intrecci d’Arte, laboratorio e santuario del gesto. Un luogo dove si fa resistenza con ago e trama, dove ogni borsa è un canto sommesso alla bellezza del fatto a mano. Nulla a che vedere con il lusso senz’anima: qui le borse hanno cuore. Sono oggetti vivi, che raccontano storie di paesaggi, di stagioni, di mani laboriose.

Oggi i suoi intrecci piacciono ai grandi marchi della moda, che gli chiedono collezioni su misura. Ma Mario non si è mai lasciato sedurre dal palcoscenico. Continua a lavorare nel suo laboratorio, in silenzio, progettando, tagliando, tessendo. Realizza anche la sua linea personale, che vibra di autenticità e bellezza senza tempo. Una borsa di Mario è come una poesia contadina: genuina, elegante ed essenziale.

Borse ad intreccio di Forciniti Intrecci

Eppure, non è tutto. C’è anche un’urgenza, un grido sottile in ciò che fa. In Toscana, Mario è forse l’ultimo a praticare quest’arte applicata all’abbigliamento. I marchi lo cercano per creare le loro linee, sì, ma poi devono produrre altrove, nelle Marche, dove ancora esistono artigiani. Così lui rilancia, cercando apprendisti, intrecciatori, anime disposte a imparare. Perché sa che un’arte muore non quando nessuno la pratica più, ma quando nessuno la trasmette.

Le sue creazioni non sono solo borse. Sono pezzi di paesaggio. Quando le tocchi, senti il fruscio degli olivi, l’eco delle botteghe medievali, il profumo dei mercati all’alba. Sono oggetti da tenere, da far invecchiare con te. E non costano follie, anzi: sono una carezza accessibile, un lusso umano.

Il laboratorio si trova in via Primo Maggio 12, a Marcialla. Nessuna insegna luminosa. Solo una porta di legno, da varcare su appuntamento. Perché qui non si vende, si crea e si racconta. E ogni cliente diventa un pezzo del racconto. Oppure puoi ordinarle dai suoi social.

“Il lavoro crea lo spazio che abitiamo nel mondo”, ci dice la storia di Mario, guardando le sue mani muoversi tra gli intrecci. E io penso che è vero. Che ci sono uomini che costruiscono grattacieli, e altri che ricuciono i fili invisibili della memoria. Mario è uno di questi. E in un tempo che corre e dimentica, lui si ferma e intreccia.

Intreccia bellezza. Intreccia futuro. Intreccia silenzi. E lo fa per tutti noi.

Foto Gallery

Contatti e approfondimenti

Vuoi conoscere meglio Forcinti Intrecci d' Arte, acquistare i suoi prodotti o visitare l’azienda?

📍 Profilo Instagram: mario Forciniti (@forciniti.intrecci)
📞 Telefono: +39 347 494 8701

  1. Azienda Agricola Solaria: Il Ritorno alla Terra toscana di Serena Andreini
  2. “FilidiLana” dove le trame di un territorio incontrano quelle di un telaio.

Pagina 1 di 2

  • 1
  • 2
  • Inserisci Inserzione

Categorie

  • Directory
    • Arte e Artisti(4/1)
    • Artigiani e Mestieri(8/0)
    • Aziende Agricole e Produttori(13/8)
    • Benessere e Natura(6/0)
    • Turismo e Ospitalità(9/1)

Newsletter

  • Maledetti toscani
  • Agricoltura Toscana
  • Artigianato toscano
  • Città e province
  • Prodotti & Ricette
  • Paesaggio toscano
  • Territori, paesi e borghi
  • Eventi e Folclore

Login

  • Password dimenticata?
  • Hai dimenticato il tuo nome utente?
  • Registrati
io Compro Toscano!
© Io Compro Toscano! 2020 - 2025
Sviluppato da Eros Tetti
Back to top